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28 nov 20243 min read

Emanazione Regolamento in materia di servizi e attivita’ di investimento

La Banca Centrale della Repubblica di San Marino rende noto di aver emanato in data odierna il “ Regolamento n. 2024-05 in materia di servizi e attività di investimento ”, che, in attuazione della Legge 17 novembre 2005 n. 165 (c.d. LISF) , del Decreto Delegato 29 marzo 2019 n. 61 e del Decreto Delegato 26 marzo 2019 n. 50, introduce una disciplina organica volta principalmente a:

  • regolamentare la categoria di soggetti autorizzati che va sotto il nome di “imprese di investimento”, vale a dire le imprese finanziarie, diverse dalle banche, specializzate nella prestazione dei servizi di cui alla lettera D dell’Allegato 1 della LISF, definendone procedure autorizzative e abilitative, requisiti per esponenti aziendali e assetti proprietari, standard di adeguatezza patrimoniale e organizzativa;
  • disciplinare la prestazione di servizi e attività di investimento nel territorio sammarinese da parte di qualunque soggetto a ciò autorizzato (banche, imprese di investimento, società di gestione), con particolare riguardo ai presidi di correttezza e trasparenza nei confronti della clientela, riperimetrando, in ottica di maggior rigore, la nozione di “cliente professionale”;
  • integrare il framework di vigilanza prudenziale delle banche, in termini di adeguatezza patrimoniale, per includervi l’assorbimento anche dei rischi di mercato per gli impieghi finanziari (limitatamente al portafoglio di negoziazione o comunque contabilmente non immobilizzato) e dei rischi di regolamento, con contestuale allineamento del livello minimo di solvency (ora “coefficiente patrimoniale”) allo standard internazionale dell’8%;

il tutto in recepimento:

  • per le imprese di investimento, del Regolamento (UE) n. 2019/2033 (IFR);
  • per tutti i prestatori di servizi di investimento attualmente operanti in San Marino, della Direttiva n. 2014/65/UE (MiFID 2) e del Regolamento (UE) n. 600/2014 (MiFIR);
  • per le banche, della parte del framework Basel III inerente i rischi di mercato e di regolamento di cui al Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR), seppur con le necessarie personalizzazioni e semplificazioni derivanti dal contesto contabile (che non applica gli IFRS) e dal minor livello di complessità del sistema finanziario sammarinese.

Il Regolamento è stato elaborato in esito ad una procedura di pubblica consultazione sulla sua bozza, protrattasi dal 9 febbraio al 9 agosto 2024, periodo durante il quale è stata condotta un’analisi congiunta con i soggetti destinatari della nuova disciplina, attraverso appositi gruppi di lavoro, nonché eseguite, su base cartolare, le relative analisi di impatto.
 
Per i prestatori di servizi di investimento già operativi in territorio è previsto un periodo di phase-in, graduato diversamente a seconda del diverso impatto di ciascuna parte del provvedimento; in estrema sintesi, tutte le norme di derivazione MiFID2, afferenti il rapporto con la clientela e i relativi impatti a livello di modulistica contrattuale e sistemi operativi, dovranno essere recepite nel corso del 2025, mentre le norme di derivazione CRR, afferenti la misurazione e l’assorbimento dei nuovi rischi tipici (di mercato e di regolamento) ai fini del calcolo del coefficiente di adeguatezza patrimoniale, decorreranno dal 1° luglio 2026.

Nel medesimo contesto normativo, per affinità di materia, sono stati altresì allineati altri provvedimenti ai fini di concentrare, sul nuovo regolamento, la nuova definizione di “clienti professionali”, per disciplinare all’interno del regolamento sulla gestione collettiva del risparmio il relativo Elenco dei Fondi Autorizzati (EFA) , nonché per estendere talune disposizioni di vigilanza strutturale della nuova regolamentazione anche ad eventuali società fiduciarie di nuova generazione (specializzate nella sola attività fiduciaria propriamente detta), in abrogazione del regime transitorio residuo di cui alla Circolare n. 2008-06

Il Regolamento n. 2024-05 rappresenta un significativo passo avanti nel percorso di progressivo adeguamento del quadro normativo di vigilanza ai principi e alla disciplina dell’Unione Europea, avuti presenti gli impegni derivanti dalla vigente Convenzione Monetaria ed in vista della prossima sottoscrizione dell’Accordo di Associazione.